I proiettili e le parole.
Il sindaco di Macerata, Romano Carancini, alla guida di una maggioranza formata da Pd, A Sinistra per Macerata bene comune, La Città di tutti, Pensare Macerata, Italia dei Valori e Udc, è stato in queste ore messo alla berlina.
Dopo la tentata strage di migranti ad opera di un killer neofascista e militante della Lega, che ha sparato anche contro la sede del locale circolo del Pd, ha chiesto “che ci sia un tempo per il silenzio e un tempo per manifestare per la nostra Costituzione”. Parole accolte da Anpi, Arci, Cgil e Libera che, in alternativa al corteo di Macerata di sabato prossimo, hanno deciso di promuovere nelle principali piazze delle città presìdi e volantinaggi in attesa della data e del luogo della manifestazione nazionale unitaria contro tutti i fascismi. Per chi non avesse avuto modo di leggerlo, ecco quanto ha detto il sindaco. Si può condividere o meno, si può obiettare su questo o quel passaggio ed è anche ovviamente legittimo esserne in totale disaccordo. Ma sarebbe più utile non utilizzare le sue parole solo e soltanto in maniera strumentale. Buona lettura.
“La propaganda di Matteo Salvini purtroppo sta avendo successo. Qui prima la Lega non esisteva, invece adesso sì. Poi arriva un pazzo e spara in mezzo alla strada. L’odio e la rabbia non possono sopraffare il rispetto delle persone, che deve venire prima di tutto. Quello che sta accadendo in questi giorni in città è inaccettabile, l’odio, che non può attraversare i colori della pelle delle persone, va lasciato da parte per fare spazio alla riflessione, alla responsabilità e al ragionamento. Intendo comunque rassicurare i cittadini: Macerata è e resta una città accogliente e la violenza non fa parte del suo codice genetico. In momenti come questo la coesione sociale e politica diventa l’elemento fondamentale per rasserenare gli animi e non creare divisioni. D’altra parte, i maceratesi hanno sempre dimostrato di sapersi unire nei momenti più difficili. Sulla sicurezza in città siamo, ora e da sempre, al fianco delle forze dell’ordine, che stanno operando con indiscutibile competenza ed efficacia.
Chiedo a tutti di farsi carico del dolore, delle ferite e dello smarrimento della mia città. Si fermino tutte le manifestazioni, si azzeri il rischio di ritrovarsi dentro divisioni o possibili violenze, che non vogliamo, non vogliamo. So bene che c’è il ‘sentire’ di molti di voler esprimere tanti buoni sentimenti generati dalle brutte cose accadute, ma oggi io ho a cuore la mia città, la forte volontà di proteggerla verso la nostra normalità, il nostro quotidiano incedere tra bellezze e problemi. È per questo che mi appello alle donne e agli uomini, in particolare ai giovani, di buona volontà per sospendere spontaneamente ogni pur legittimo desiderio di far sentire la propria voce, in questi giorni difficili e fragili. Io sento forti le responsabilità per la città, per la comunità di cui sono parte e credo che ci sia un tempo per il silenzio e un tempo per manifestare, tutti insieme, a favore della vita, per la nostra Costituzione, per i diritti alla legalità. Questo è il tempo della riflessione e dell’impegno a riprendersi e ritrovarsi, tra noi, verso quello che siamo”.