Inquietanti rivelazioni dell’inchiesta del Foglio sulla macchina dell’odio che inquina Facebook.
Facebook è molto attenta a rimuovere i contenuti violenti se a postarli sono quelli che vogliono denunciarli. A chi non è capitato? Magari beccandosi pure una penalizzazione di qualche giorno su Facebook.
Invece poi vengono consentiti gruppi violenti che inneggiano a Mussolini o ad Hitler come il Club Luigi Di Maio dove minacce, offese, auguri di morte agli avversari politici sono all’ordine del giorno.
Quando attaccarono Emanuele Fiano, con commenti indicibili, Luigi Di Maio si affrettò a prendere le distanze da questo gruppo.
Oggi, grazie ad un’inchiesta pubblicata dal Foglio e frutto del lavoro certosino di David Puente e Nicola Biondo, si scopre che dietro ci sono persone vicinissime allo staff di Di Maio e del gotha a 5 Stelle.
Rivelazioni che hanno subito suscitato una reazione forte del deputato PD Michele Anzaldi che ha chiesto di indagare agli organi competenti.
“Il Viminale avvii immediatamente un’indagine, anche attraverso la polizia postale, sugli inquietanti legami dei massimi dirigenti del Movimento 5 stelle con la propaganda razzista e antisemita su facebook. I cittadini hanno il diritto di sapere la verità prima delle elezioni.
Una accurata inchiesta del Foglio ha smascherato i collegamenti di due persone di primo piano del vertice M5s, Dario De Falco e Pietro Dettori, con il gruppo facebook “Club Luigi Di Maio”, ricettacolo di propaganda nazista e razzista, nonché macchina dell’odio contro avversari politici e giornalisti con un bacino di utenza da un milione di persone. Una vicenda oscura e inquietante.
Dario De Falco è il braccio destro di Di Maio ed è uno dei tre amministratori del comitato elettorale del leader, comitato che si occupa della gestione dei fondi della campagna elettorale. Dettori non soltanto fa parte di quello stesso comitato, ma è anche uno dei quattro soci della Fondazione Rousseau, la scatola nera del Movimento 5 stelle, la società privata gestita da Davide Casaleggio che ha in mano chiavi e soldi del partito.
Secondo quanto riferisce il Foglio a seguito di una dettagliata indagine, il gruppo “Club Luigi Di Maio”, già noto alle cronache per aver diffuso offese e propaganda antisemita contro il deputato Pd Fiano, verrebbe utilizzato da De Falco per promuovere materiale elettorale di Di Maio e sarebbe gestito da storici attivisti M5s a stretto contatto con Dettori.
Qualche settimana fa Di Maio aveva preso le distanze dal gruppo, ma era l’ennesima menzogna: altro che estranei a questa propaganda nera, ne sarebbero addirittura gli amministratori! Ora è più chiaro in che modo Di Maio riesce a raggiungere con la sua propaganda gli utenti sui social”.
Quando “facebook” mi risponde che i contenuti rispettano gli standard della comunità e poi mi chiede una valutazione sulla risposta, mi limito a scrivere “Una azienda come facebook non può impiegare maniaci sessuali, sadici conclamati, mafiosi e stupratori come manodopera per valutare se certi post seguano o meno le linee guida della comunità”.
Se mai decideranno di farmi causa, in aula chiederò loro di dimostrare che quello che ho affermato è falso e che invece possono farlo ( o lo fanno o vorrebbero farlo ).