Strabiliante, e preoccupante, come la macchina della propaganda a 5 stelle riesca a costruire un messaggio distorto manipolando la realtà.
Un entusiasta Luigi Di Maio, ieri twittava, fiero di sé e del suo Movimento 5 stelle, di avere ottenuto uno straordinario risultato:
“Roberto Fico, il primo presidente della Camera a rinunciare a oltre 4.000 euro al mese di indennità”.
Un’affermazione fatta a ridosso del clamore destato dalla fotografia del neo presidente della Camera intento a recarsi alla Camera dei Deputati con un autobus. Un fiume in piena sui social che travolge la vecchia politica fatta di auto blu, e di stipendi esagerati della casta.
Molte le persone rimaste giustamente colpite da questa “rivoluzione” che il Movimento 5 Stelle sta compiendo. Stupefacente.
Almeno questa è la narrazione che la macchina ben oleata ed organizzata del Movimento 5 Stelle sta efficacemente portando avanti in tutti i canali comunicativi, sia tradizionali che digitali.
Ma è tutto vero? È tutto oro quello che luccica? Fico il primo presidente a tagliarsi l’indennità?
Andiamo con ordine.
Primo: la rinuncia all’indennità di carica
Roberto Fico ieri posta su Facebook una richiesta di rinuncia di indennità di carica. Con questa motivazione:
Sono convinto che il taglio ai costi della politica – che non significa taglio dei costi della democrazia – e il superamento definitivo dei privilegi debbano essere delle priorità di questa legislatura. E in tal senso il mio impegno sarà netto, come già dichiarato durante il discorso di insediamento. Ma prima di chiedere qualcosa agli altri, bisogna chiederlo innanzitutto a se stessi. Per questo rinuncio allo stipendio aggiuntivo di 4.668,45 euro al mese a cui avrei avuto diritto in virtù del mio incarico. Ciò comporta un risparmio di circa 280.000 euro di risorse pubbliche per l’intera legislatura. Il mio è solo un piccolo esempio. Credo che si debba partire da gesti come questo per rafforzare il rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini.
Tutto meraviglioso. Anzi “Bello, bello, bellissimo” per citare la famosa citazione di Virginia Raggi.
Peccato che nella precedente Legislatura, la presidente Laura Boldrini si spinse ben oltre questo taglio di indennità. Eppure, non ci fu tutto questo clamore e tutto questo entusiasmo da parte della stampa e soprattutto sui social network. Anzi, Laura Boldrini è sempre stata dipinta come il simbolo della casta dalla macchina del fango attiva h24 sui social network.
La ex presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, una volta insediatasi, infatti, oltre a dimezzarsi l’indennità, rinunciò con effetto immediato a tutta una serie di benefit a cui Roberto Fico non fa minimante cenno e dunque ai quali non rinuncia.
Stiamo parlando dell’uso dell’alloggio di servizio, del rimborso delle spese accessorie di viaggio e telefoniche, del taglio del rimborso dell’esercizio di mandato da parlamentare. Benefit che complessivamente comporterebbero un risparmio ben maggiore rispetto alla semplice rinuncia della sola indennità compiuta dal neo presidente Fico.
Dunque, possiamo agevolmente affermare che Laura Boldrini fu più parsimoniosa nel gestire il denaro pubblico rispetto al grillino Roberto Fico. Anche se la propaganda a 5 stelle, molto più efficace di qualsiasi altro ufficio di comunicazione esistente in Italia, ha fatto credere che il gesto di Fico fosse il primo atto rivoluzionario e di rottura rispetto al passato: il potere della comunicazione.
Secondo: Fico si reca alla Camera dei Deputati con l’autobus
I social network e i telegiornali hanno mostrato ovunque la fotografia di Roberto Fico, seduto su un autobus Atac, intento a raggiungere la Camera dei Deputati il primo giorno di lavoro.
Un’immagine indubbiamente molto efficace sul piano della comunicazione.
La macchina propagandista del Movimento 5 Stelle non può certo lasciarsi sfuggire questa occasione straordinaria.
E infatti Facebook viene sistematicamente tappezzata dalla fotografia in questione. Mentre sull’organo principale del M5S, un panegirico a firma Massimo Bugani esalta questa straordinarietà.
“Con Roberto Fico Presidente della Camera questa carica istituzionale assume sembianze umane, esce dal cono di freddezza e altezzosità lontana dal popolo, ed entra nel cerchio delle emozioni, del rispetto, dei sentimenti: un’anima a 5 stelle sempre più visibile a tutti, fatta di etica, di sensazioni e di piccoli gesti. Il pensiero rivolto agli ultimi, ai più sfortunati, ai dimenticati, ai tanti Tom Joad in giro per l’Italia che soffrono ma trasformano il “furore” in poesia e in resistenza”.
Dunque con Roberto Fico la carica di Presidente della Camera assume “sembianze umane”. Perché Laura Boldrini, era un’aliena forse, verrebbe da chiedersi. Proprio lei che proveniva da un’organizzazione umanitaria internazionale.
Ma al di là di questa esaltazione stucchevole, ma sempre efficace per i cittadini di Facebook prima nutriti di indignazione, oggi di esaltazione, quello che colpisce è il fatto che tutto questo, tolto il filtro a 5 stelle, si rivela mera propaganda.
Per stare ai fatti, senza narrazione, nell’arco della legislatura precedente infatti Roberto Fico si è quasi sempre spostato col taxi. Non con i mezzi pubblici come la macchina del Movimento 5 Stelle lascia intendere. Basta fare una veloce verifica sul sito tirendiconto.it e vedere che in 5 anni Fico ha accumulato spese in taxi di 15.180,60 €. Considerando poi che alla Camera i parlamentari si recano solo 3, al massimo 4 giorni a settimana, sono una bella cifra.
Andando poi nel dettaglio, solo lo scorso anno, il 2017, come evidenzia questo resoconto, Fico ha preso l’autobus solo 15 volte. Solo 15 volte in un anno. Non proprio un’abitudine. 15 viaggi in un anno, per un totale di 22,50 euro e messi a rimborso come spese di trasporto bus/metro. Molto più alta invece la cifra spesa da Fico per i taxi: 2.486,24 euro in un anno.
La terza repubblica, “quella dei cittadini”, come l’ha ribattezzata Luigi Di Maio, si rivela essere al momento quella figlia della disinformazione e della propaganda. Una propaganda efficace e molto penetrante. A cui spesso, anche parte dell’informazione tradizionale, volutamente o meno, si presta.
Anche voi avete visto la foto di Fico sull’autobus? Cosa avete pensato? Eravate al corrente delle rinunce di Laura Boldrini?
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Veramente la Boldrini ridusse l’indennità solo del 30 %, e comunque ci costa un botto per un servizio di scorta che è il più imponente a disposizione di un politico, a detta del Siulp.
Come al solito è solo propaganda populista, lo stesso tipo di propaganda ai tempi del fascismo che raffigurava Mussolini al lavoro nei campi : https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t31.0-8/29354644_1606836759423616_8966142728415627518_o.jpg?_nc_cat=0&oh=78a2dc778ef01a1f699d20737b6d0171&oe=5B3A91BC.
Esplicito che non c’è nulla di male a spostarsi col taxi, anzi proprio ora essendo diventato una figura importante per lo stato è fondamentale che continui a farlo, anche con mezzi statali. Il problema è fare propaganda in questo modo, prendendo in giro i propri elettori.
Tutto questo per un discorso di sicurezza, perchè essendo adesso un uomo appartenente allo stato, deve essere protetto.
In generale proteggere un uomo (chiunque esso sia) che ricopre una carica così importante, vuol dire proteggere lo stato stesso.