Lorenzo Orsetti, un ragazzo fiorentino di appena 33 anni è stato ucciso a Baghuz, l’ultima roccaforte degli estremisti dell’ISIS in Siria.
È stato ucciso in una imboscata mentre combatteva al fianco del popolo curdo, per la sua liberazione.
Era un cuoco, e poteva starsene tranquillo a casa sua. Ma la sua sensibilità lo ha portato a sposare la causa di questo popolo. Combatteva per l’emancipazione delle donne, per la cooperazione sociale, per l’ecologia sociale e la democrazia.
Sapeva di rischiare la vita. Lo aveva messo in conto.
Ci lascia una lettera che pubblichiamo:
“Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Beh non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, uguaglianza e libertà. Quindi nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio. Vi auguro tutto il bene possibile e spero che anche voi un giorno (se non l’avete già fatto), decidiate di dare la vita per il prossimo perché solo così si cambia il mondo. Solo sconfiggendo l’individualismo e l’egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza. Sono tempi difficili, lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza: mai!
Neppure per un attimo. Anche quando tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l’uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza e di infonderla nei vostri compagni. E’ proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve. E ricordate sempre che ‘ogni tempesta inizia con una singola goccia’. Cercate di essere voi quella goccia. Vi amo tutti, pero farete tesoro di queste parole. Serkeftin.
Orso, Tekoser, Lorenzo.
Ciao Lorenzo. Sei un altro grande italiano che se ne va.
NON TI DIMENTICHEREMO