Una scatola di tonno e un pacchetto di cracker a mensa, a differenza dei suoi compagni, perché i genitori stranieri non sono in regola con il pagamento della retta della mensa.
Dopo il caso di Lodi balzato alla cronaca nazionale, dove dei bambini si sono visti negare la mensa, un altro caso incredibile di discriminazione in un comune guidato dalla Lega. L’episodio, avvenuto qualche giorno fa ad una bambina della scuola elementare “Giacomo Zanella” di Minerbe in provincia di Verona è stato denunciato dalla segreteria provinciale del Partito democratico, che parla di “scelta discriminatoria” da parte dell’amministrazione comunale a guida leghista.
La decisione di servire alla bambina un pasto diverso, tonno e cracker appunto, sarebbe stata concordata tra il gestore della mensa e il Comune, di cui è sindaco il leghista Andrea Girardi, dopo solleciti al pagamento verso la famiglia andati a vuoto.
La piccola, vedendo un pasto diverso dai compagni sarebbe scoppiata in lacrime.
E non è la prima volta che accade. Già alla fine del 2018, episodi simili si erano verificati ma le insegnanti avrebbero rinunciato al proprio pasto per darlo ai bambini indigenti. Questa volta non è accaduto.
A raccontare questa incredibile storia è Francesco Scuderi sul quotidiano L’Arena.
IL COMMENTO: MAI VISTO SALVINI PRANZARE CON TONNO E CRACKER
Mentre all’intera classe veniva servito il consueto pasto della mensa scolastica, ad una bambina hanno dato una scatoletta di tonno e un pacco di cracker a pranzo. Solo a lei. Perché? Perché i genitori sono talmente poveri da non riuscire a pagare nemmeno la mensa.
Siccome sei figlia di poveri ti dobbiamo umiliare pubblicamente davanti a tutti i tuoi compagni di scuola.
La famiglia in questione è di origini straniere e il comune è a guida leghista. Ma questo è solo un caso…
Quando ero piccolo io, a scuola si andava col grembiule blu. E sapete perché? Perché siccome c’erano anche allora ricchi e poveri, e dai vestiti si vedeva, col grembiule si era tutti uguali.
A SCUOLA SI È TUTTI UGUALI. ALMENO LI’.
E invece no. Neppure lì, in questo Paese incattivito e miserabile che stiamo diventando non si può essere tutti uguali. Le differenze si devono vedere. E se sei povero, si deve sapere. Che rabbia!
Mi auguro si metta immediatamente in moto la macchina della solidarietà come per i bambini di Lodi. Io sono pronto per primo a farmene carico. Nessun bambino deve subire una simile umiliazione.
La povertà non è una colpa da espiare, tanto meno se sei una bambina.