E pure il castigatore Oscar Giannino casca nelle fakenews
Ma per treni da 27 metri che a lavori avanzati ora si scopre non entrino nel tunnel di accesso della Metro a Napoli chi paga? Reazione alla notizia sembra sinora assuefazione. La conferma di un Paese in cui non c’è fiction che superi la sconfortante realtàhttps://t.co/mJ8aD6cWpA
— Oscar Giannino (@OGiannino) 9 gennaio 2018
La notizia è talmente bizzarra che mi prendo la briga di leggere l’articolo che lui stesso ha postato e che gli ha “giustamente” generato tutta questa indignazione. E non solo a lui visto che è stato parecchio rilanciato nei social network e tra i suoi followers che ovviamente non hanno mancato di addebitare le colpe alla politica. I più intransigenti, con un pizzico di odio meridionalistico verso i campani e i napoletani in genere.
Ebbene, dentro l’articolo l’assessore ai trasporti spiega che i fantomatici treni da 27 metri NON sono nemmeno ancora entrati in produzione.
Cioè bastava impiegare un minuto per leggere l’articolo prima di postarlo per capire che si sta parlando di nulla. Una bufala bella e buona con tanto di titolone acchiappaclick. Ebbene, Giannino non l’ha fatto. Troppo indignato per leggere e cercare di capire se quella notizia evidentemente incredibile fosse vera oppure no. Evidentemente in cuor suo aveva già deciso. A Napoli, ti puoi aspettare questo ed altro, avrà pensato. Ma è il Comune di Napoli a riportare la verità nella valle della disinformazione della rete. Con una nota, l’assessore ai trasporti spiega:
“Si è lavorato duramente per reperire le risorse necessarie alla realizzazione del deposito/officina di via Campegna nonchè delle gallerie di collegamento tra quest’ultimo e la stazione Mostra e ciò anche al fine di consentire l’immissione in esercizio di treni metropolitani con lunghezza di 39 metri (secondo gli standard industriali e tecnologici contemporanei). Nuovi treni di cui, ad oggi, non è stata avviata neanche la produzione”.
Avete fatto caso che le fakenews sono a senso unico?
Alimentano sempre e solo l’indignazione e l’antipolitica. Mai il contrario.
A questo punto rigiro la domanda al noto conduttore radiofonico Giannino e a chi come lui usa i mezzi di informazione irresponsabilmente: chi paga il prezzo della superficialità e della disinformazione?
Chi alleva bufale in genere raccoglie letame.